La Cupola di noi stati finto-democratici: 'intoccabili' e la soluzione del problema

Aggiornato il 18/05/2024

Dobbiamo pianificare la libertà, e non solo la sicurezza, se non altro perché solo la libertà può rendere sicura la sicurezza”
Karl Popper

Introduzione
Ogni tanto rivedo questo mio articolo, il cui compendio è frutto di non difficile ma laboriosa ricerca, mentre vedo che siamo in un'epoca caratterizzata da conflitti, tensioni, instabilità, diffuso disagio sociale e proteste delle cittadinanze. La conflittualità è una costante in tempi come questi, e storicamente politica e crisi vanno di pari passo. Nel descrivere le crisi, il presidente Abraham Lincoln disse: "Viviamo in mezzo agli allarmi, l'ansia offusca il futuro; ci aspettiamo
qualche nuovo disastro da ogni giornale che leggiamo". Ma ogniqualvolta apprendo notizie dall'Italia riguardo manifestazioni di protesta, e mobilitazioni di denuncia sociale da parte delle organizzazioni sindacali, sorrido da conoscitore del mondo militare, ma non per il motivo che si potrebbe pensare. Parto da questa tematica non per analizzare i perché e i percome del malcontento sociale, ma come introduzione al tema dell'articolo.
Questo articolo nasce con l'auspicio per tutti di una società migliore, semplicemente indicando alcuni passi imprescindibili in un percorso verso pratiche di polizia più democratiche e responsabili, nel nome di più compiuti stati di diritto e libertà civili di molti popoli come il nostro. Quando avevo avuto conferma che la gente è sostanzialmente ignara che l'Italia e altri paesi, purtroppo hanno l'illusione di fare parte di una Repubblica democratica moderna, mentre non è così (dobbiamo risalire ad epoche passate come l'Ètà comunale per vedere un momento precursore di Repubbliche che contrastano l'aristocrazia, seppur localizzate), era diventato doveroso per me esporre qui le ragioni storiche che hanno origine più di 2 secoli fà, dove cominciarono i problemi che sono la causa di un grande inganno collettivo. A Napoli dicono "curnuto e mmazziato": sapevo che gran parte del popolo (ed è così pure per gran parte della classe politica? O qualcuno 'ci fà'?) era ignara di questa illusione, ma ad un certo punto mi ero accorto che tanta gente comune era pure ingannata, cominciando dal fatto di essergli indotta collettivamente la percezione di un falso problema quale quello di 'fare economia' sulle spese per la pubblica sicurezza: come vedremo, al contrario queste spese sono del tutto fuori da ogni controllo, vedendo certa storia seguita dai dati attuali, che vedono in particolare l'Italia ai primi posti in una classifica molto triste: se qui dovessero dispiegare tutti gli agenti dei vari corpi, comandi, caserme, casematte, uffici, capi, capetti, sottocapi e sottoposti, marescialli e brigadieri, avremmo una squadra sotto il portone di ogni casa, ancora peggio che in Cina... Eh sì, le cose non vanno, e spiegherò quali cose non vanno, quelle di cui la persona comune non si accorge.
Inoltre l'articolo è rilevante per un vasto pubblico, inclusi studiosi, politici (in particolare governi che urge spronare all'azione materiale) e attivisti. E poiché in molti paesi del mondo è in atto un movimento crescente per riformare le polizie, esso vuole dare un importante contributo al dibattito sul loro futuro. Applicandone i dettami, non solo ci guadagnamo in democrazia, e questo non ha prezzo, ma già solo nel 2023 avremmo rimesso a disposizione del popolo italiano una infinità di soldi, almeno 11 miliardi e mezzo di euro. 
Qui indicherò al pubblico uno spartiacque storico tra il 1815, sì avete letto bene, e il futuro che ancora ci manca, e che altri paesi hanno già attraversato, come vedremo.
A parte mie conoscenze non di certo riservate nel campo militare, tutti i contenuti di questa breve disamina certamente sono di pubblico dominio, reperibili da varie fonti editoriali e giornalistiche, archivi storici, materiale sul web, e qualcos'altro, e ne faccio qui un riassunto. Quindi rassicuro certi lettori 'esperti' che le fonti da cui attingo non sono leaks, archivi segreti, e tantomeno di stato. Nonostante questo sia un'articolo che prescinde da tifoserie per questo o per l'altro partito o istituzione, potrei trovare qualche ostacolo persuasivo facendo considerazioni di natura psicologica, sociologica e antropologica, con l'assunto che non sia facile per il 'popolino' afferrare il contenuto di questo scritto, visto che le attenzioni delle persone sono normalmente occupate dai problemi di tutti i giorni e oggigiorno distratte da 'complotti' più o meno veritieri e più o meno abilmente alimentati, un finto complotto è spiegato qui tra tanti altri esempi (precisando che sono sempre aperto a qualsiasi ipotesi, ma con un'occhio di riguardo alle fonti; ho trovato qualche libro che tratta questa questione sociale "Mitologia del complottismo-Il Behemoth delle storie"The new heretics-understanding conspiracy theories (in inglese)); allo stesso modo, le persone sono anche distratte da disinformazione e notiziari più o meno involontariamente allarmanti. Qualche ostacolo potrebbe anche riguardare persone di una certa età, che mentalmente possono risultare refrattarie o non adattabili a venti di cambiamento (in positivo, s'intende), il quale è un problema in più per lo scopo di questo articolo, visto che il nostro è un paese con sempre più vecchi (piccola digressione: le neuro-scienze, studiando il cervello possono fornire intuizioni sull'invecchiamento e sulla sua prevenzione), mentre per contro i fanatismi prescindono dall'età; o chi non dispone di una appropriata visione mentale per cogliere gli aspetti della questione, oppure le persone, spero poche, non in sintonia con il mio spirito di rinnovamento, io in questi casi generalmente ritengo che queste non sono il genere di persone capaci di cambiare le cose. Tutti aspetti questi, che volontariamente o meno offuscano una lucidità necessaria verso una presa di coscienza di tanta gente del nocciolo di questa questione, e il capire l'ubiqua 
portata di quanto andiamo ad affrontare, che è quello che a me interessa. Ma farò del mio meglio!, accompagnando tutti gli avventori al presente scritto più o meno arguti, fornendo loro una serie di elementi che attualmente mancano alla persona comune, dai quali mettere insieme i pezzi del puzzle, e dove mi piacerebbe, con particolare riguardo agli ultimi, agli umili, agli emarginati, ai nullatenenti, alle persone semplici (semplicità non implica mancanza di intelligenza), ai poveri, a chi è dimenticato, ai giovani, ma strapazzando anche le élite e i 'nobilati', far capire a chi la nostra politica è storicamente realmente soggiogata. Non è una bella storia per i popoli che l'hanno subita, figuriamoci per chi come me è consapevole che essa porta con sé conseguenze molto gravi per aspiranti moderne democrazie; e la situazione da allora per noi non solo non è cambiata, ma anzi come vedremo è peggiorata; non solamente, ma visto che l'argomento in discussione interessa le funzioni di ordine pubblico e sicurezza, leggendo documenti e seguendo documentari sulla criminalità, ho constatato che indipendentemente dall'entità/quantità di forze dell'ordine, la criminalità è rimasta più o meno la stessa ed ha aumentato i suoi guadagni, quindi dobbiamo piuttosto cominciare da altre cose, tra cui il ruolo sociale della
prevenzione, e l'importanza del ruolo e della gestione dell'informazione al pubblico, ne accennerò meglio dopo.

Premessa
Faccio una premessa: parlando di manifestazioni che hanno avuto conclamati tragici risvolti, richiamo alla memoria la cronaca degli scontri che accompagnarono il vertice G8 di Genova del 2001 con le successive rappresaglie della polizia (alcuni riferimenti qui: un toccante racconto e Processi e decisioni giudiziarie sul G8 di Genova e A Bolzaneto fu tortura-strasburgo condanna l'italia), vedendo che ciò che è cambiato da allora è una evoluzione tecnologica e sociale della galassia multi-mediatica, ma prescindendo in questa sede da giudizi sull'accaduto, stà di fatto che la società civile, tra sempre più disponibilità di informazioni per fortuna, e sempre più disinformazione per sfortuna, vede come mai finora il moltiplicarsi di guerre e propaganda mediatiche tra fazioni di potere come lo sono forze dell'ordine e correnti politiche, e cittadinanza. 
Infatti, la puntuale disinformazione, ancor più quando veicolata dai principali mezzi di informazione, serve proprio a dividere la gente e creare fazioni, indicando falsi nemici a cui dare tutta la colpa, e impedire quindi l’individuazione dei veri responsabili dei disastri e delle violenze che si subiscono. Il “dividi et impera” illustra bene questo concetto.
Aggiungiamoci inoltre che la tecnologia oggigiorno mette a disposizione dei media strumenti che possono essere utilizzati a scopo malevolo, come i cosiddetti Troll, che possono anche essere assistiti da programmi 'BOT', che qui non indica Buoni Ordinari del Tesoro, ma programmi 'Ro-Bot' fatti con lo scopo, tra altre cose (all'inizio venivano usati per mandare e-mail in automatico, e certi virus informatici agiscono diffondendosi come tali), di automatizzare la scrittura di commenti e post su canali digitali, siti web popolari e quant'altro. Poi con il recente avvento dell'intelligenza artificiale, di cui tutti ormai conosciamo i vari chatBOT che hanno rivoluzionato l'era della conoscenza e tra le fonti da cui ho attinto per scrivere questo articolo, i 'troll-BOT' ora raggiungono livelli ancora più sofisticati. Oramai con l'avvento dell'I.A. tastiamo addirittura terreni dove la finzione può essere scambiata per realtà e viceversa.

Sugli abusi di potere
Ciò detto, vista la anomala e del tutto irrazionale presenza di diversi organi di pubblica sicurezza nazionale in Italia (di cui parleremo), per 'par condicio' rispetto alle cronache di abuso di potere del G8 di Genova, mi tocca riportare qui (e chi avrebbe mai creduto un giorno di dover fare citazioni a causa di una par condicio di questo genere!) un campione, per brevità, dei casi tra quelli denunciati alla giustizia, di cui alcuni oggetto di accurati approfondimenti televisivi, altri poco noti: (1) (2) (3) (4). Un 'capostipite' sospetto in epoca moderna, è stato il caso Montesi (qui un passaggio sintomatico), mentre ad esempio le inchieste ed il processo per la morte del bandito Salvatore Giuliano e la vicenda Melone-Marzano  (anche qui un'articolo della stampa all'epoca; da questa vicenda, sostituendo la figura del questore del reale accaduto con quella di un sindaco, prese spunto il film 'Il Vigile' del 1960 con Alberto Sordi) sono altri 'storici' fatti di cronaca dai risvolti poco chiari, che aiutano il lettore verso la comprensione delle forze in gioco; infine una edificante intervista ad Ilaria Cucchi.
E non mancano esempi neanche nei 'civilizzati' Stati Uniti.

Democrazia
Questa era una parentesi sugli abusi, da cui traggo gli spunti per far capire una certa storia in una certa Europa in una certa epoca, che rappresenta l'origine delle democrazie solo di facciata dei nostri giorni compresa la nostra nazione, lontane da una direzione delineata dalla evoluzione moderna del concetto di
democrazia con i vari aspetti che questa dovrebbe implicare per la società (mi piace di nuovo citare il presidente americano Abramo Lincoln con una sua famosa frase "Government of the people, by the  people, for the people", lui poi verrà assassinato), Europa dove eventi storici vecchi di oltre 2 secoli perpetuano sino ad oggi certe élite di 'intoccabili'.
Partendo dal presupposto che qualsiasi forma di governo come Repubblica democratica è in antitesi anche con qualsiasi monarchia, sappiamo che le democrazie sono un concetto in evoluzione e involuzione, e di continue conquiste (basti pensare ad esempio che negli Stati Uniti la schiavitù è stata messa al bando 'solo' nel 1862, che per le epoche storiche è un passato recente), su di esse aleggia sempre più o meno in alto lo spettro di derive repressive e governi affini, e sono sempre fragili e suscettibili di vacillamento (sono un pò come chi cammina su un tapis roulant, se si rallenta o ci si ferma, si viene sbalzati all'indietro, anche considerando che il tappeto, che scorre nel senso opposto, può andare più o meno veloce) tanto che in ciascun luogo se ne hanno espressioni diverse. C'è chi ha teorizzato forme di governo che nella storia si ripetono ciclicamente. Del resto, se ci pensate, nulla è per sempre, nel bene come nel male (si spera) compreso il fatto che bisogna sempre vigilare.

Prese di coscienza
Ripeto, non è oggetto di questo articolo un giudizio sui fatti specifici, visto che andiamo a vedere più nel profondo il substrato storico che condiziona la politica di stati come l'Italia. Ecco quindi che aldilà del valutare il peso sociale delle manifestazioni di protesta, il mio scopo è quello di provocare prese di coscienza (sembra banale, ma è bene ricordare che presa di coscienza è quando si acquisisce qualcosa che prima non si sapeva o era 'sottobosco') nella più ampia fetta di popolazione possibile, di fatti e misfatti storici 'accessori' che quindi non si sanno in giro, ma di primaria importanza per il nostro scopo, e chi oggi ne impersona l'eredità certamente non avrebbe interesse a 'pubblicizzare', perché rappresenta potenti interessi di chi ancora storicamente 'manovra' 'dietro le quinte'.

Militari e civili, e complotti veri
Conoscitore da vicino del mondo militare, ma animato dal rispetto per la conoscenza della verità soprattutto se nascosta alle masse senza ragioni valide, non ritenendomi affetto da fanatismi di alcun tipo, difendo fermamente gli stati di diritto, la sovranità dei popoli e la Repubblica accostandomi alla visione  di Giuseppe Mazzini, il sognatore di quella 'Giovine Italia' e 'Giovine Europa' che precorrevano vedute più ampie; tranne il fatto che io ammetto l'idea di federalismo nelle sue varie espressioni repubblicane; poi a livello personale, non sono religioso come lo era lui.
Partendo dalle mie conoscenze, tra le cose che non mi tornavano osservavo il fatto che nelle democrazie più compiute qualsiasi organismo militare si occupa di difesa del territorio e non di pubblica sicurezza della popolazione civile, semmai in casi di necessità contingenti le armi della Difesa (Esercito, Marina e Aeronautica sono pienamente sufficienti) in tempo di pace avrebbero la disponibilità 'gratis' ad eventualmente essere impiegate laddove fosse utile in cooperazione e a supporto agli organi di elezione della pubblica sicurezza, che dovrebbero essere Polizia di Stato e Polizie locali (in non auspicati tempi di guerra vigerebbe il codice penale di guerra e gli organi della Difesa assumerebbero anche funzioni dì pubblica sicurezza); penso ad esempio all"Operazione strade sicure" (dove qui però doterei i corpi dell'esercito che si avvicendano per questa operazione con armi di quelle in dotazione alle polizie civili, non escludendo i Taser); e parlando di sinergie, un'interessante documento riguardante la collaborazione tra Polizie locali e Polizia di Stato è scaricabile come 'Norme in materia di polizia locale - Camera.it'.
Conseguentemente ho fatto un distinguo tra il settore della Difesa per quanto ragionevolmente necessario alla nazione, e quello delle esistenti polizie militari che hanno giurisdizione civile, e nel tempo ho ulteriormente approfondito la storia delle organizzazioni militari in Europa e non solo, dei cui aspetti la storia che normalmente si studia non si occupa. Quindi vi posso assicurare che questi aspetti ci insegnano che, purtroppo in gran parte del mondo, esiste lo scontro tra poteri militari ed ove più o meno presenti forze politiche democratiche, dove ognuno tira dalla propria parte; e dovunque sono presenti regimi autoritari o repressivi, esistono sempre polizie militari di supporto come loro braccio armato.
Ergo, esistendo ammiratori/estimatori di queste istituzioni anche al di fuori, questi non sanno, o peggio non credono
che per noi tutti come società civile sia decisamente meglio che esse non esistano. 
Riguardo a poteri autoritari/repressivi, basta vedere che nella storia si è sempre ripetuto qualche colpo di stato militare da qualche parte del mondo (ad esempio in Spagna, CileArgentina, ultimamente in Myanmar, Haiti, Burkina Faso, Mali), e non da meno con vari tentativi nell'Italia "repubblicana (it.m.wikipedia.org/wiki/Categoria:Colpi_di_Stato_in_Italia , uno indicativo è il 'Piano SIGMA', con strane storie di  'suicidi' it.m.wikipedia.org/wiki/Renzo_Rocca_(colonnello), si veda anche qui): questo è un esempio di vero complotto; per non citare altri paesi sempre in bilico con governi variamente repressivi, chi più chi meno, come
SiriaTurchia, regione del Sahel in Africa, VenezuelaColombia; e per non menzionare posti come la Cina (vi ricordate la loro vigilanza durante la pandemia COVID-19?). E qui, le persone più intelligenti già dovrebbero cominciare a capire più in profondità la vastissima portata delle implicazioni del fenomeno. Eloquenti sono anche articoli come questo, purtroppo tristemente attuali.
Ecco allora che si impone un discorso molto più ampio e determinante, dove qui vi porto informazioni specifiche, di cui le masse non hanno conoscenza per vari motivi, sono quindi a sintetizzarle.
Spero che nessuno rimanga deluso dicendo che qui non c'entra il fascismo, dove capisco il fatto che ognuno di noi debba essere realistico e vigile su certi fenomeni, ma questo non deve costituire un'altro fattore diversivo dell'attenzione collettiva (poi sul fascismo esiste una amplissima letteratura in merito). 
Qui mi occupo di eventi più lontani nel tempo, che hanno portato all'attuale situazione dove le forze in gioco sono Repubbliche vs. aristocrazie, con queste ultime a tutt'oggi ancora ben radicate tra i posti di comando della società, è una questione irrisolta dove in Italia come altrove c'è ancora tutto da fare. Ebbene, il nocciolo della questione è la storia delle gendarmerie.

Ecco la storia, in breve
Nell'Unione Europea, sono rimasti 9 stati che ancora mantengono gendarmerie, ossia Bulgaria, Finlandia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna, poi c'è quella fantomatica 'Forza di gendarmeria europea' o 'EuroGendFor'.
Sebbene sia stato introdotto in Francia, il concetto di gendarmeria fu adottato da diverse altre nazioni europee durante e dopo le guerre napoleoniche, e dopo la sconfitta di Napoleone, le gendarmerie furono mantenute dalle pre-esistenti monarchie della mitteleuropa, che si ripresero il potere col congresso di Vienna del 1815, il quale sancì la Restaurazione reazionaria di tali monarchi, che avranno pensato "ci sguazziamo bene dentro". Nella loro ricca storia, poi la gendarmeria di ciascuno stato è stata modellata dal suo contesto storico specifico e dall'attuale struttura amministrativa.
In Italia le gendarmerie sono il frutto dei famigerati savoia, quando durante la
Restaurazione [appunto], nel luglio del 1814, sul modello della gendarmeria francese Vittorio Emanuele I di savoia costituì a Torino il 'Corpo dei Carabinieri Reali' da cui deriva la moderna 'arma dei carabinieri', dal 2000 diventata addirittura quarta forza armata italiana, savoia che successivamente li 'esportarono' nel resto dell'Italia conquistata insieme al già esistente 'Corpo delle Guardie doganali', che poi sarebbe diventata la guardia di finanza, con l'unificazione del regno d'italia nel 1861. [Il concetto di gendarmeria] Rimane parte integrante dell'establishment militare nella maggior parte degli stati e territori francofoni 
(colonie ed ex-colonie francesi). Un fenomeno in qualche modo correlato è stata la formazione di unità paramilitari che ricadono sotto l'autorità delle agenzie di polizia civile. Tuttavia, poiché non si tratta di forze strettamente militari, non sono considerate gendarmeria. 
Quindi noi in italia come gendarmeria abbiamo i carabinieri, ma vi assimiliamo come tale anche la guardia di finanza essendo questa un'altra polizia militare a giurisdizione civile (le cui origini si fanno risalire a poco prima dell'avvento di Napoleone), e che è un corpo distaccato dagli altri con i propri comandi e i propri vertici, senza equivalenti nel resto del mondo, dove invece la relativa funzione è espletata da reparti di frontiera ed altri specializzati in reati finanziari in seno all'organo di polizia di ogni stato; e come al solito in Italia non si fanno mancare nulla di tutto ciò che è sperperabile, comprese ovviamente le relative macchine mediatiche (vi ricordate finzione e realtà nella premessa? Bene...). 
E noi paghiamo...
Quindi abbiamo visto che per definizione le gendarmerie nascono con la funzione di guardie a difesa dei regnanti di quell'epoca da temute minacce rivoluzionarie, poi le hanno in seguito mantenute permettendone la loro successiva sopravvivenza fino ai nostri giorni negli stati che ancora ne dispongono (e meno male che da noi almeno non c'è più la monarchia): per fare un paragone con l'epoca attuale, le rimanenti odierne gendarmerie funzionano come se nel Regno Unito le guardie del re d'Inghilterra fossero l'‘alter ego’ di Scotland Yard (la polizia inglese), in Italia oltretutto con l'aggravante di 2 diversi veri 'alter ego', detto questo
quindi lo affermo dal punto di vista di un veemente repubblicano: 
finché esisteranno gendarmerie, queste rappresenteranno comunque una specie privilegiata e protetta (¹).
Gendarmerie
Militarizzazione della polizia

La modernizzazione avvenuta altrove
Nei paesi più sviluppati, soprattutto dell'Unione europea, è in atto una tendenza di assimilazione delle forze di gendarmeria con quelle di polizia, essendo venute meno in quei paesi quasi tutte le necessità che richiedevano la presenza di reparti di gendarmeria. A partire dal 2000, ad esempio, è stata soppressa la gendarmeria austriaca, confluita assieme alla polizia di frontiera nella polizia federale austriaca, ed è stata soppressa la gendarmeria del Belgio, assorbita nella polizia federale, come pure quella del Lussemburgo, seguendo quella che è una più lungimirante
Visti i paragoni con altri Paesi nel mondo, possiamo allora dire che negli stati che hanno la gendarmeria come il nostro, queste istituzioni di epoca napoleonica, e dalla genesi come abbiamo visto impopolaresono storicamente la spia, o se vogliamo la 'firma' della mancanza di una democrazia vera e propria, mettendo qui da parte qualche aspetto 'in odore' un pò nostalgico in quella che da noi è la presidenza della Repubblica (a proposito, sapevate che formalmente il primo presidente della repubblica italiana è stato 'Primo Console di Francia' Napoleone Bonaparte?).
Per fare alcuni esempi, paesi come quelli Scandinavi, Inghilterra, U.S.A., Australia, Nuova Zelanda, Islanda, Groenlandia, una bella fetta dei Paesi Africani, forse anche i Paesi della ex-Jugoslavia, neanche sapranno cosa sia una gendarmeria...
Il Canada è un caso anomalo: gli abitanti anglofoni (parte preponderante) conoscono la 'Royal Canadian Mounted Police', conosciuta dai francofoni (la minoranza) o dai bilingue come 'Gendarmerie Royale du Canada': conosciuta anche come 'le giubbe rosse', è una forza di polizia federale ad ordinamento civile paramilitare.
NOTA: U.S.A. e Regno Unito 'brillano' in spesa militarema in compenso i paesi fuori dalla suddetta lista, che dispongono di polizie militari spendono soldi sia nella  difesa che inutilmente in queste; furbi eh?

La modernizzazione, dove ancora manca
Sempre in nome della Repubblica e con cognizione di causa, si può affermare che per evolverci e migliorare come società civile più libera e consapevole, dovremmo liberarci di ogni istituzione assimilabile al concetto di gendarmeria in ogni parte del mondo, e questa azione politica dovrebbe essere prioritaria e urgente, considerando anche il fatto che nel corso degli anni queste istituzioni si sono sempre più rafforzate: il loro scioglimento assume un'importanza e un'urgenza simili a una riforma storica, e dovrebbe essere un argomento di lunga visione politica. In Italia, in particolare, è necessaria un'azione politica che avrebbe potuto essere considerata fin dall'inizio della forma "Repubblica" nel 1946. Questo problema è conosciuto solo da alcuni militari con una mentalità più aperta (e sono pochi) e da alcuni addetti ai lavori. Tuttavia, è importante notare che la Comunità Europea ha già indicato la necessità di una riforma della pubblica sicurezza in alcuni paesi, tra cui l'Italia.
Sono passati oltre 200 anni dall'epoca dell'istituzione di queste élites di real casa, ed ora aspettiamo un governo che abbia finalmente il coraggio e la determinazione di smantellarle, come scopo non rinviabile, superando ogni ostacolo che gli verrebbe frapposto, invece di farle 'correre ai ripari' con l'istituzione 'sottotraccia' di quella fantomatica 'Forza di gendarmeria europea', istituita tra 7 stati 'gendarmieri' tra cui l'Italia, dove peraltro c'è il quartier generale (qui un'articolo in cui ci si chiede a cosa questa risponde). Solo a posteriori si potrà cominciare a mettersi seduti ai tavoli della politica con più libertà e indipendenza. Per questo scopo diventa anche importante una riforma a tutela di una certa stabilità temporale dei governi, senza possibilità di particolari interferenze di altre istituzioni esterne a quelle costituzionali dei rappresentanti della divisione dei poteri, dove invece purtroppo ravvediamo 'contrappesi' militari ai consueti 'pesi' politici (per approfondire, varrebbe la pena una separata analisi comparata con sistemi di governo, sempre storicamente evolventi, come quello statunitense). Lo sò, quando ci sarà un governo di 'destra' non piacerà a chi è di 'sinistra' e viceversa, ma il vantaggio di difendersi più efficacemente da quei contrappesi (ai suddetti quali aggiungiamo la presidenza della Repubblica, dove la nostra storia ci insegna che più che un'"arbitro" finora è stato un potere parallelo), sostituendoli con contrappesi se non altro civili, è prioritario, e non vedo alternative. E comunque è necessario fissare un limite condiviso al numero e alla durata dei mandati, o forse alla durata complessiva in carica dei Premier, al fine di evitare possibili derive autocratiche. Ad esempio, l'elezione di un Premier ogni 5 anni, con un limite massimo di 2 mandati, sembra essere un compromesso accettabile. La mia è una fede per nazioni repubblicane che sgombrano il campo per una modernizzazione democratica, essendo diventate finalmente consapevoli che la vicenda delle gendarmerie è stato un episodio storico che si è concluso, considerando che queste hanno costituito una terribile retrocessione nell'evoluzione storica della società umana.
Impresa non facile né immediata 
purtroppo, direbbe qualcuno sveglio: ma sappiamo che se non si hanno ambizioni e non si mira in alto, non si và da nessuna parte. E sappiamo che l'unione di persone con nuove coscienze fà la forza: qualsiasi attività in questa direzione ha un grande significato, anche se nell’immediato non raggiungesse risultati concreti, perché è una crescita di consapevolezza per il futuro.

Trasformazione in pratica 1
Questa auspicata riforma, che contribuirebbe ad uno sfoltimento delle forze dell'ordine, andando nella direzione di una modernizzazione più 
democratica e popolare, implicherebbe poi una successiva riorganizzazione completa di tutto il settore della pubblica sicurezza in ambito civile, da parte di preposti o istituendi uffici super partes: io intanto vedo una naturale destinazione, laddove necessiti, delle strutture degli abolendi organi sostituite da presidi di Polizia Locale (e, ove già previste, di Polizie Regionali), che già da tempo ha funzioni di polizia giudiziaria e titolo ad operare arresti (riferimenti: Codice di Procedura Penale, Articolo 57 e seguenti, e Legge n. 65/1986: "Istituzione della Polizia Municipale"; mentre per quanto riguarda la facoltà di arresto di un cittadino seppure con limitazioni: Codice di Procedura Penale, Articolo 380 e seguenti e la già richiamata legge n. 65/1986; qui un estratto della legge, con regioni e comuni che la integrano con proprie normative e regolamenti). Per una panoramica relativa al corpo si veda qui, mentre per una visione globale di interesse di compiti e funzioni nel mondo, consiglio questa sintesi sulle 
Ad esempio pensiamo intanto ai vantaggi di avere presidi di Polizia locale nelle aree rurali al posto delle caserme dei carabinieri/g.di.f.: la Polizia locale, oltre a far riferimento ai prefetti quali autorità di pubblica sicurezza, ha rapporti di dipendenza con le amministrazioni comunali, e magari in futuro aggiungerei quelle regionali (già presenti nelle regioni a statuto speciale), organi che per definizione già dovrebbero essere avamposti di prossimità sociale nei loro territori. Un'altra tematica riguarderebbe la gestione dell'ordine pubblico in 
Sull'esempio proprio di paesi anglosassoni, il termine "forze di intervento" non viene generalmente utilizzato nel contesto delle risposte alle crisi, quindi in quei paesi non esistono 'forze d’intervento' dedicate, ma piuttosto diverse entità lavorano insieme per rispondere e contenere situazioni di crisi, tra le quali annoveriamo disastri naturali, crisi tecnologiche, scontri, inganno e cattiva condotta politica, violenza sui posti di lavoro, conseguenze sociali scaturenti da notizie fuorvianti-allarmistiche, attacchi terroristici, e faccio notare ai più svegli che l'Italia finora non è mai stata particolare bersaglio di attentati, e disastri causati dall'uomo. In questi paesi intervengono organi di primo soccorso come Polizia, Vigili del fuoco e servizi medici di emergenza (EMS) per proteggere le aree coinvolte, evacuare i civili e fornire assistenza medica. Spesso, unità specializzate all'interno di queste agenzie vengono addestrate per situazioni con ostaggi o operazioni antiterrorismo. Poi, a seconda della gravità delle situazioni, ci sono unità delle forze speciali (non escluso eventuali reparti in forza alle 3 Armi), che possono essere schierate per neutralizzare eventuali aggressori e salvare ostaggi. Ed ognuno di questi paesi dispone di agenzie nazionali responsabili del coordinamento degli sforzi antiterrorismo: queste agenzie raccolgono informazioni, analizzano le minacce e collaborano con le forze dell’ordine per prevenire gli attacchi (ad esempio Servizio di sicurezza del Regno Unito (MI5), e la Federal Emergency Management Agency).
Da noi, per quelle funzioni relative alla gestione di crisi che fossero ora assegnate a reparti delle gendarmerie,
nell'ottica della loro dismissione, allo stato attuale siamo già ad un buon punto di partenza: per operazioni di soccorso, cooperano con la Protezione civile e altri organismi come la Croce Rossa,
reparti delle 3 sufficienti Armi, che dispongono già dei mezzi necessari alle funzioni di Ricerca e Soccorso in terra, mare e cielo, come il reparto S.A.R. dell'Aeronautica militare, il corpo degli Alpini, passando per la Convenzione internazionale sulla ricerca ed il salvataggio marittimo, come anche per funzioni di supporto/ausilio in operazioni di polizia, in cui in casi di necessità interverrebbero in terra reparti specifici ed in mare la Guardia Costiera/Capitanerie di porto della Marina militare.

Trasformazione in pratica 2
Tornando all'Italia, poi questi presidi di Polizia Locale/Regionale come candidati al posto dei militari come suggerito, laddove risultassero ridondanti sul territorio, voglio spronare i lungamente attesi riformatori a convertire le attuali strutture e caserme di gendarmeria più grandi tendenzialmente a centri di ricerca, che è il presente ed il futuro della società.
A seguire, penso a destinazioni come le Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza o nuove carceri, che sembra purtroppo servano.
Come eventuale altra alternativa, suggerisco di dedicarle a strutture sanitarie, ad es. ambulatori e studi medici.

Polizie militari moderne
Attenzione: prima vorrei sgombrare il campo da qualcuno che mai dovesse qui 'puntare il dito' pensando a qualche senso di filo-qualcosa: l'articolo è in una direzione più che altro di imparzialità e praticità, visto che per l'argomento qui in discussione l'Italia come abbiamo visto è l'ultimo paese al mondo da prendere come esempio, e se la nostra classe politica ci vuole capire qualcosa è meglio che segua l'esempio di altre nazioni ben presenti anche in Europa. L'argomento poi prescinde da aspetti come i comportamenti di agenti di polizia civile nel trattare persone che fermano o arrestano, ci ricordiamo tutti il triste caso Floyd come altri casi simili, o da aspetti come le spese militari per la difesa (o per l'offesa), che sarebbero oggetto di separate analisi, che già curano organi e associazioni che monitorano queste spese e le violazioni dei diritti umani, di cui includerò un breve elenco.
Quindi, nei paesi diciamo più democratizzati ci sono reparti specifici che si occupano di Polizia militare esclusivamente per ambiti e contesti militari, come ad esempio i corpi M.P. 
statunitensi come quelli inglesi, che fanno riferimento ai codici penali militari e tutelano la sicurezza del personale militare. Faccio notare che su tale spirito non 'monarchico', da noi l'Aeronautica militare aveva un proprio reparto preposto a funzioni di protezione e vigilanza di basi aeree e altre infrastrutture, i V.A.M., ora dismesso, e non imitato da Esercito e Marina, anche questi senza reparti adibiti a propria polizia militare.

Il punto di arrivo
Nei Paesi più evoluti, i loro cittadini qualsiasi nella vita civile, per la loro sicurezza sono rappresentati da istituzioni civili nazionali, statali e locali, come una Polizia federale, di Stato e Polizie locali, e non da altro.
Nota: sottolineiamo, a scanso di possibili fraintendimenti, che non ho alcun rapporto privilegiato con la Polizia di Stato o locali, se non statisticamente a livello di qualche conoscenza personale, ma conosco gli ambienti militari.

Ancora Baronati?
E a proposito della Polizia di Stato, l'unico organo appunto che dovrebbe essere preposto all'ordine pubblico e sicurezza a livello nazionale qui in Italia, ha ancora problemi di privilegi ed è da ristrutturare economicamente, perchè se non sono Arciduchi come i loro equivalenti (e 'superiori') militari, hanno al loro interno ancora Baronati, forse ancora retaggi del precedente status militare prima della riforma del corpo nel 1981: mentre le retribuzioni delle categorie da 'agente' ad 'ispettore' rimangono un pò al palo, mi risulta che un'appartenente alla categoria dei 'questori' italiano guadagna, almeno intorno al 2015, il _doppio_ del Capo della polizia di Scotland Yard!; i livelli salariali dei questori non sono davvero uguali (!) a quelli degli equivalenti livelli di funzioni pubbliche (a parte il considerare indennità ragionevoli per rischi o incarichi di particolare responsabilità), che sono eccessi di spesa che potrebbero essere redistribuiti ai sottoposti, insieme ai soldi della benzina (e degli automezzi?) che sprecano in un via vai che vedo di tante pattuglie, cosa che non ho visto in altri paesi dove sono stato; altro esempio che mi risulta tra altri privilegi è la funzione di assegnazione 'a priori' di un'assegno di 'accompagnamento' a poliziotti con parenti disabili o anziani.

Siamo alle solite, ‘galli a cantare’
Come vediamo in seguito, l'Italia è un paese che ha il 3° più alto numero al mondo di agenti di pubblica sicurezza in rapporto alla popolazione, e considerando anche la polizia penitenziaria che ha funzioni equiparabili alle altre forze dell'ordine, ben aldifuori dei contesti penitenziari (svolge compiti di polizia giudiziaria, 
pubblica Sicurezza, polizia stradale e di gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale 
it.m.wikipedia.org/wiki/Corpo_di_polizia_penitenziaria#Compiti_e_funzioni), la quale passava, erroneamente, dalle dipendenze del ministero dell'Interno al ministero della Giustizia, si ha una quadruplicazione delle mansioni a livello nazionale sparsa in vari ministeri: della Difesa per carabinieri, dell'Interno per Polizia, delle Finanze per guardia di finanza e della Giustizia per polizia penitenziaria, e il cittadino paga 4 volte uno stesso servizio (la Pubblica Sicurezza nazionale).
“Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati…”,
con abbondanza di 'galli a cantare' (anche se altri paesi ci seguono), si vede dalle solite 'pecionate' di moltiplicazioni di funzioni pubbliche, qui sembra che, a parte chi delinque, chiunque si alzi la mattina decide 'vabbè fammi fare l'agente di pubblica sicurezza qui o qua o lì o là', un parallelo con un fenomeno da come sento ormai noto diffusamente, personificato dal carabiniere/finanziere (e poliziotto) tipicamente campano, e 'imboscato' da parenti o amici solitamente militari. 
Tanto paga pantalone!

I costi
Quanto paghiamo? Considerando le fonti sul web, bisogna perdere tempo nei meandri documentali di siti web come quello del Ministero delle Finanze, i cui conti economici mi risulta siano pubblici, meno male che molto ora lo fanno realtà come l’Osservatorio Mil€x, come vediamo nella figura più in basso. Io la prima volta che mi imbattei anni fà in queste assurde cifre di spesa, ed erano più basse di quelle attuali, dopo averle viste bene pensai "forse mi sono sbagliato" e dopo ulteriori controlli ancora non ci credevo! 
A fronte di una previsione di un saldo negativo di -198.9 miliardi di euro del bilancio di previsione dello stato 2024 (rif. qui) (non menziono il debito pubblico che ha dimensioni fuori controllo), ecco una stima per quanto possibile accurata della consistenza 
abominevole delle spese per la prima gendarmeria:
Spesa pubblica per i Carabinieri
(Immagine mutuata da milex.org)
 
Come si vede, in Italia nel 2023 la spesa per i carabinieri era 7.087.729.516 €, più spese per missioni 543.000.000 € (la fonte dovrebbe essere il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024).
Per quanto riguarda la guardia di finanza, le sempre mastodontiche
relative spese per l'unica nazione fondatrice che è l'Italia, nel 2022 erano 
3.913.622.613 € (Budget dello Stato per il Triennio 2022-2024, scaricabile qui).
Ma di che stiamo parlando?!?! 
Riguardo i finanziamenti dell'Italia alla 'EuroGendFor', il cui quartier generale è proprio in Italia a Vicenza, le informazioni da ricavare sono ancora più vaghe e nebulose di quelle relative alla guardia di finanza, perché sono ancor di più spalmate o sottese tra componenti di spesa afferenti a diverse voci di bilancio, come quelle per la difesa, per la pubblica sicurezza e per le missioni all'estero: secondo me neanche i titolari della loro contabilizzazione ne conoscono tutti i risvolti, e queste spese vanno in gran parte ricomprese in quelle già viste per i carabinieri, titolari per l'Italia di questa organizzazione. In ogni caso un punto di partenza è questo.
Meditate, a cominciare tra le persone a conoscenza dei veri fatti e misfatti militari, meditate...
Quindi riformando tutto questo elefantiaco carrozzone italiano, che come conseguenza comporterebbe una allocazione razionale di consistenze di persone e infrastrutture civili dipendenti o da un solo dicastero (quello dell'Interno), compresa la polizia penitenziaria se le si vuole lasciare funzioni dì pubblica sicurezza, o dipendenti da amministrazioni penitenziarie, o amministrazioni locali e regionali, o istituti di ricerca, o enti sanitari, comunque abbiamo rimesso a disposizione per il popolo italiano per l'anno 2023 circa 11 miliardi e mezzo di euro. 
Ci stanno spolpando, abbiamo capito che così i contribuenti risparmiano svariati miliardi di euro all'anno?
Come ulteriore doverosa informazione
, riporto gli stanziamenti a bilancio per la presidenza della Repubblica, sostanzialmente stabili dal 2015 ad oggi con 224 milioni di euro l'anno (it.m.wikipedia.org/wiki/Presidente_dellap_Repubblica_Italiana#La_Presidenza_della_Repubblica), anche se normalmente le spese effettive per ciascun anno passato poi sono risultate normalmente più elevate, cito un articolo qui.

I 'Sinistri': doppio ostacolo!
Dunque, come ho già espresso, la dismissione delle polizie militari comporta il liberarsi dai condizionamenti che queste portano alla politica.
Avevo già capito che le variabili che formano i concetti di 'destra' e 'sinistra' li possono rendere mutevoli nel tempo e relativi individualmente, perché scaturiscono dalle innumerevoli sfaccettature della complessità umana e sociale, incline a contraddizioni; pensate, la mia visione quale 'repubblicano anti-(mona-aristo-auta-oliga)-rchico' implica un cambio di rotta rispetto al passato come evidenziato in questo mio articolo, una questione che erroneamente ritenevo poteva interessare più la 'sinistra' che la 'destra'. Ma mano mano che mettevo in piedi questo articolo, dalle informazioni che raccoglievo mi andavo accorgendo che nei recenti periodi politici, diversamente da quanto mi sarei aspettato, proprio durante i governi della sedicente più o meno 'sinistra', c'era stato non solo un costante aumento dei finanziamenti alle polizie militari, ma durante i loro mandati le gendarmerie non hanno fatto altro che rafforzare il loro potere, e volendo far distinguere in peggio l'Italia dal resto del mondodal 2000 i carabinieri sono diventati un'Arma, la quarta! (Cito anche il presidente della Repubblica all'epoca che era Carlo Azeglio Ciampi). Ora2 sono le opzioni: o le gendarmerie hanno trovato 'campo sgombro', o addirittura governi e presidenti almeno compiacenti. Ve l'avevo detto che da noi non si fanno mancare niente! Allora per approfondire ho passato in rassegna i periodi di partecipazione ai governi più o meno di 'sinistra' nell'ultimo quasi trentennio, e conseguentemente posso aggiungere al loro operato che hanno contribuito a privatizzazioni 'a tappeto' e diminuzione della spesa per la Sanità pubblica nei passati 18 anni circa (come evidenziato da un articolo che riporta un rapporto della fondazione Gimbe). Rispetto a come venivano rappresentate le loro idee, di 'sinistra' c'era solo la finzione: più che di sinistra, parliamo di 'sinistri' (da vocabolario Treccani, nel senso 
figurato come Infausto, sfavorevole,
avverso, bieco, torvo, minaccioso, lugubre, ad esempio 'sinistri presagi'); altro che Destri!: Partito Democratico di Sinistra, i DS, l'Ulivo-PD, a quel tempo, si sarebbero dovuti chiamare partito italiano della restaurazione monarchica (come questo). Mi rivolgo a voi elettori con certi valori: un Giuseppe Mazzini si starà ancora oggi rivoltando nella tomba?
Eccovi una rappresentanza di quei 'clan':
1998-2000: Governo D'Alema 1 e 2, con Russo Jervolino e Bianco (Interno)-Pasini e Mattarella (Difesa)-Visco (Finanze)-Diliberto (Grazia e Giustizia); tra l'altro in quel periodo ci fù la partecipazione italiana con la NATO al conflitto in Kosovo.
2000-2001:Governo Amato 2, con Bianco (Interno)-Mattarella (Difesa)-Del Turco (Finanze)-Fassino (Grazia e Giustizia)
2006-2008: Governo Prodi 2, con D'Alema (Interno)-Parisi (Difesa)-Padoa Schioppa (Economia)-Mastella/Scotti (Giustizia)
2013-2014 : Governo Letta, con Alfano (Interno)-Mauro (Difesa)-Saccomanni (Economia e Finanze)-Cancellieri (Giustizia)
2014-2016: Governo Renzi, con Alfano (Interno)-Pinotti (Difesa)-Padoan (Economia)-Orlando (Giustizia)
2016-2018: Governo Gentiloni, con Minniti (Interno)- Pinotti (Difesa)-Padoan (Economia)-Orlando (Giustizia) 
Ed andando a votare chiedetevi, lo schieramento attuale di sinistra, porterà con sé retaggi di questi clan, o prenderanno una direzione dissociante da costoro?
In un futuro che mi auguro quanto mai vicino, mi auspico che questo articolo avrà contribuito a farmi votare per qualcuno nelle future occasioni elettorali (è da molto tempo che lascio scheda bianca, ed in passato l'unico periodo politico la cui espressione mi è sembrato essere non distante da vedute ed orizzonti temporali politici più ampi, è stato quello del Centro-sinistra "organico" nel secondo dopoguerra italiano, mentre ora spero generalmente nei giovani).
Meditate elettori, meditate molto...

Idee su come spendere meglio i soldi
Undici miliardi e mezzo. Alcuni di questi soldi naturalmente servirebbero per la gestione delle strutture una volta riconvertite (meno eventuali strutture che si decidesse di demolire), mentre mi immagino che almeno una parte del personale necessario proverrebbe da altri enti. Con i soldi che avanzano, a parte le mie conoscenze storico-militari, non essendo esperto o addetto in materia di pianificazione degli interventi statali a beneficio della comunità, per il loro impiego banalmente penso alle tematiche più o meno annose spesso oggetto più di dibattiti politici e meno finora di azioni concrete: sostegno allo Stato Sociale (qui trovate dati di interesse, aggregati da questo database), 
ove necessario con il supporto e il sostegno all'integrazione degli individui in un tessuto sociale ed economico virtuoso (che include a sua volta un concetto d'insieme quale quello di politiche del lavoro e per l'impresa) per un benessere più diffuso: in buona sostanza, i governi dovrebbero mantenere l'impegno di promuovere società con valori di cooperazione, e non solo di concorrenza 'fisiologica', che invece ora è spostata verso un'esasperata competizione, antagonismo, rivalità, interessi di parte; poi, adeguata spesa per una sanità pubblica prevedendone eventuali effetti dell'inflazione, ricerca scientifica, poi servono tanti soldi per una cooperazione internazionale atta a fronteggiare problemi davvero urgenti, quelli della disperazione, i flussi migratori: nel 2023 281 milioni di migranti nel mondo, e per il 2050 sono previsti dai 45 ai 216 milioni di migranti solo a causa dei cambiamenti climatici (caldo, desertificazioni).
E poi, ammortizzare il disavanzo di bilancio annuo, semplificazione dell'accesso ai fondi europei (qui qualcosa c'è, a questi intenti si ispirano iniziative come fermenti.gov.it), opere sul nostro territorio per la gestione del dissesto idro-geologico e l'alto rischio sismico, risarcimenti in tempi non biblici ai territori colpiti da disastri naturali e artificiali, investimenti per il risparmio energetico (l'essere umano è un'irriducibile consumatore di ogni genere con i conseguenti sprechi, anche perché nel corso delle epoche si abitua a sempre più comodità), infrastrutture di comunicazione...altre idee qui e qui.

Che nazione, zitti zitti, quanti sono!
Come ho già accennato in precedenza, tra le cose che ovviamente non si sanno in giro, qui a seguire il rimando all'articolo con l'italia in classifica al terzo posto nel mondo per numero di agenti di pubblica sicurezza su numero di abitanti (è la somma dei citati 4(!) diversi organi preposti a livello nazionale, all'altro estremo tanto per avere un'idea, intorno al 2015 U.S.A. e Germania avevano quasi la metà di agenti pro-capite rispetto a noi), e il fatto che veniamo subito dopo, e tutto sommato a poca distanza, da paesi che hanno qualche difficoltà con la democrazia è inquietante, e i numeri ci inchiodano più o meno sullo stesso piano di quei paesi. Pensate anche al fatto che nella parziale classifica non compare neanche Cina, né Israele (che come sapete convive con attentati all'ordine del giorno): per una nazione come la nostra che si dichiara una 'Repubblica democratica' questo è come minimo una contraddizione.
In sintesi, come succede purtroppo in molti stati, anche da noi sono i militari che in realtà condizionano ancora la società civile, e troppo potere concentrato in poche entità intanto implica sempre troppo potenziale abuso di potere, è nella natura dell'essere umano. E quindi naturalmente le aristo-élite qui 'sotto processo' se ne approfittano sempre.
Non solo, ma sostanzialmente dalla fine della guerra fredda fino ai giorni nostri, c'è stato un fenomeno di crescenti tensioni e insicurezza in altri come in questo paese, che ha causato una lunga recrudescenza in senso autoritario che è passata sotto il naso del popolo italiano senza che se ne sia accorto (con prevalente contributo dei 'sinistri' di cui sopra), e che ci fà retrocedere pure da una pseudo-democrazia quale siamo verso... meditate, gente, meditate.
Èh, come titolava un film con Totò, siamo uomini (il popolo) o caporali...

Ecco perchè, alla luce delle vicende politico-militari che abbiamo visto, sia storiche sia di attualità in varie parti del mondo, sfido il lettore, soprattutto quello più sagace, con la tesi che l'esistenza di polizie militari con giurisdizione civile come le gendarmerie, è incompatibile con una democrazia di base.

Criminalità e Sicurezza
Ove mai ce ne fosse bisogno, a corroborare le motivazioni della urgente e improrogabile riforma strutturale delle forze dell'ordine da me evocata, vi confermo che fino a poco tempo fà, nei decenni precedenti c'era stato un continuo aumento degli addetti militari alla pubblica sicurezza, e da come stò sentendo proprio recentemente anche l'aumento di quelli riguardanti la Polizia civile, quando dai dati desumiamo, pensate, che: aumento addetti all'ordine pubblico -> aumento proventi delle organizzazioni criminali! (www.cgiamestre.com/la-mafia-spa-fattura-40-miliardi-lanno/); per non parlare della giungla di intrecci di mafie emerse anch'esse negli ultimi decenni e a livello internazionale, come viene fuori da programmi d'inchiesta TV, cito una recente puntata di 'Cento minuti' su La7 del 8 aprile 2024, "Roma città aperta", molto inquietante. Poi non parliamo dell'evasione fiscale, una 'pratica' diffusa nel nostro paese. E di esempi nei quali il tasso di criminalità prescinde dalla presenza o meno di polizie militari se ne possono trovare un pò dappertutto: in Messico narco-traffico, Sparizioni forzate, tortura, femminicidi, violenze sessuali e domestiche, in Colombia
violenze legate a gruppi armati di narco-trafficanti, in Nigeria tratta di esseri umani e mafie. Di contro, per riprendere considerazioni fatte in precedenza, quante volte sono regimi di stato militari a soffocare diritti umani.
Certamente poi ci saranno quantità
realisticamente e razionalmente  pianificabili di addetti e infrastrutture civili per la pubblica sicurezza, ma lasciamo perdere divisioni, reggimenti, battaglioni e compagnie, ma semmai qualità, e tecnologie al passo, visto che la criminalità stà sempre un passo avanti sotto l'aspetto tecnologico. Il tutto non può poi prescindere da una rivoluzione sulla prevenzione, tra i cui fattori chiave vedo scolarizzazione, opportunità e supporto per l'inserimento di tutti nel tessuto socio-economico legale e virtuoso, educazione gratuita alla cultura, arte e musica, e più che mai la corretta valorizzazione dell'importanza e della gestione dell'informazione pubblicaPer tale scopo bisogna modulare un equilibrio tra riservatezza delle indagini e divulgazione sociale nei tempi e modi più utili alla società onesta: se Tizio è una persona fondamentalmente onesta e Caio un delinquente, se quest'ultimo è indagato ci sarà un dato momento (scegliendolo in base all'efficacia raggiunta nelle tempistiche o tappe di completamento delle indagini) in cui conviene che ciò che si scopre di Caio si divulghi, nel momento in cui le possibili informazioni che apprendono le persone come Tizio (società onesta) diventano più efficaci o importanti delle contro-misure attuate da Caio (società disonesta). È importante supportare
pubblicamente un giornalismo di inchiesta di qualità, che diventa complemento o sostituzione della 'vox populi' vista come scudo di protezione e legalità insieme alle forze dell'ordine di Polizia, modulando anche un connubio tra privacy personale e correttezza di divulgazione (anche per non cadere in false o premature accuse o notizie inconsistenti o peggio infondate, trasformando il giornalismo da utile a deleterio), come nel ragionamento fatto prima. Questa tematica può prendere molti spunti matematici dalla Teoria dei giochi, considerando come le scienze sociali possano da questa beneficiarne.

Il tormentato cammino verso Stati Federati Europei
Non posso non menzionare il ruolo della storia politica europea con la relativa letteratura (cominciando con i pionieri dell'Unione Europea), nel cammino verso una Unione Europea sempre più compiuta, ruolo sul quale ai nostri giorni per fortuna si è riacceso un dibattito anche visti i tempi tumultuosi degli equilibri internazionali, e da molte parti si stà sentendo l'urgenza ad accelerare un percorso verso un' Europa più unita politicamente, sul modello del manifesto (in lingua olandese) scritto dal politico belga Guy Verhofstadt, Europa che in un futuro non lontano possa assumere almeno un ruolo interponente fra altre superpotenze. Guardo anche ad altri paesi come U.S.A., Canada, Australia, e affini (cito Paesi con regimi non totalitari o simil-tali), considerando pure che stati come ad esempio Germania, Belgio, Austria, a parte poi la Svizzera sono già al loro interno delle federazioni a vario titolo e grado. Ed una Polizia Federale comune
può dare una spinta a riformare polizie problematiche di ciascuno stato. Ecco un excursus del tormentato cammino storico per mettere in piedi una integrazione europea, con i relativi
trattati compresa una Costituzione europea: esiste già intanto una Cooperazione Europea Rafforzata, e le nazioni che per caso non volessero aderirvi, ci ripensino o se ne escano (facile a dirsi, lo sappiamo, ma i tempi stringono). Un'espressione rilevante di 'pressione' filo-europea è in un discorso di Winston Churchill, mentre qui una presentazione letteraria.
Per l'attuale organizzazione amministrativa dell'Unione, una fonte è questa, mentre per una estesa mappa istituzionale, c'è il sito web ufficiale.
Insomma, governi, svegliamoci, vogliamo darci una mossa???

Guerre
Un doveroso accenno riguarda i tempi in cui viviamo, con la nuova corsa agli armamenti e la crescente spesa militare globale dei governi come mai fino ad oggi, nella figura sopra allegata abbiamo visto le spese militari in Italia 2023 per la difesa, tutta spesa che aumenta in un contesto di guerre, crescenti tensioni e insicurezza (anche la Svezia, avvertendo una minaccia ad Est, è appena entrata nella NATO e fornirà addirittura truppe e armamenti alla Lettonia), con il ristabilirsi di scenari che hanno delle affinità con quelli della guerra fredda post-1945. Questo, dopo i tentativi passati, ha anche riacceso l'interesse dei leader politici dell'Unione Europea ad equipaggiarsi di una forza militare a livello comune, e in tal senso ci sono dei problemi da risolvere, anche se d'altro canto un'esercito europeo comune 
probabilmente sarebbe più piccolo e sicuramente meno oneroso della somma dei singoli eserciti. Una descrizione della attuale normativa europea sugli approvvigionamenti militari si trova in questo libro, e il 'SIPRI Yearbook 2023' (scaricabile qui per l'anno 2023 in varie lingue) fornisce una panoramica degli sviluppi in materia di sicurezza internazionale, armi e tecnologia, spesa militare, produzione e commercio di armi, conflitti armati e gestione dei conflitti, insieme agli sforzi per controllare le armi convenzionali, nucleari, chimiche e biologiche. Insomma, l'umano spirito bellico ricorre 
frequentemente, sin dalla notte dei tempi. Qui una breve lista di siti web di osservatori dell'economia militare nel mondo: 

ai quali vorrei chiedere, in aggiunta al consueto monitoraggio sulle spese generali militari nel mondo, una periodica estrapolazione della situazione, numero e consistenza delle forze dell'ordine ad ordinamento militare con giurisdizione civile, delle quali dispongono in primis i regimi più repressivi (sperando che ciò sia sempre meno applicabile in futuro), considerando le sfide che si presentano alle proposte di una loro soppressione nel contesto di ciascuno stato, come ho 'fotografato' in questo articolo riguardo l'Italia per carabinieri e guardia di finanza per il 2022-23.
Ciò aiuterebbe anche nell'avere un quadro di riferimento a livello mondiale sulla situazione politica dei vari stati, considerando che gli autoritarismi hanno bisogno di un intenso uso della forza per mantenere l'ordine pubblico di cui hanno bisogno.

Riflessione sulla storia delle rivoluzioni
Infine una riflessione, che riguarda 
in linea generale la condizione dei poteri e dei giovani di questa epoca: la storia ci racconta che generalmente le rivolte di strada, più raramente hanno prodotto effetti significativi, se non spesso essere represse nel sangue in maniera reazionaria (pensiamo ai moti insurrezionali della prima metà dell'ottocento contro le monarchie assolute, proprio quelle della Restaurazione), rispetto ai casi di successo delle 'rivoluzioni culturali' o comunque 'guidate' da persone non del popolo. Ad esempio, per quanto concerne il miglioramento delle condizioni dei diritti di un popolo, uno storicamente recente esempio di rivoluzione di successo è stata quella in Polonia che portò Lech Wałęsa alla presidenza del paese, però pensateci, è stato determinante un Papa polacco...ma ci sono proposte per un'altra via d'uscita.
E aivoglia il da farsi che c'è per le comunità che vorrebbero aspirare a progredire, e come ho già fatto intendere non sò se e quando finirà, e bisognerà sempre vigilare.

Ah dimenticavo, all'inizio dell'articolo menzionavo categorie di avventori che potrebbero avere problemi 
nell'assimilarne i significati, sperando che superino eventuali impasse; tra queste categorie mi aspetto anche 'per logica' appartenenti alle gendarmerie, e tendenzialmente loro parenti e amici, mentre mi auspico collaborazione dei lettori di almeno una certa parte delle forze di polizia civili.

La Sintesi perfetta
Nell'Esercito vi era un'arma che aveva sopra tutto carattere esclusivamente dinastico: l'arma dei carabinieri. Era questa l'arma del Re. Anche qui il Fascismo cercò di organizzare una polizia che desse garanzie dal punto di vista politico e vi aggiunse una organizzazione segreta: l'OVRA."
(Da: Benito Mussolini, Il tempo del bastone e della carota. Storia di un anno (ottobre 1942 - settembre 1943), in supplemento al Corriere della Sera, n. 190 del 9 agosto 1944, p. 40).
Fate bene attenzione alla parte sopracitata che ho sottolineato: detto da qualcuno che nel nostro paese ha avuto un potere pressoché assoluto, dovrebbe bastare questo come sintesi a 'svegliare' la cittadinanza, e per fare rima, svegliarla anche dalla guardia di finanza 🙂.

Riferimenti normativi che interessano le manifestazioni
Per quanto riguarda i riferimenti normativi di base in materia di ordine pubblico, che insieme possono delimitare un contesto di interesse per meglio esprimere giudizi su notizie specifiche, segnalo che nei casi delle manifestazioni in generale, 
sarebbero richiamati (bisogna usare il condizionale perché stante quanto sopra in generale esposto, sò che ancora non c'è mai stata una Repubblica democratica vera e propria in questo ed altri paesi) un paio di articoli della nostra Costituzione:
Articolo 21
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. [...]", e 
Articolo 17
"I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica." Quindi nei luoghi pubblici è sufficiente un preavviso, poi eventualmente l'autorità può vietare la riunione per comprovate motivazioni specifiche. Questo è un'aspetto che può sfuggire a molti, ma è molto importante nelle differenze che esistono tra una pseudo-democrazia come la nostra e una non.
L'articolo 40 poi articola ulteriormente la materia più specificatamente sul diritto di sciopero, e per quanto concerne le iniziative sociali e politiche in materia di diritti umani nel mondo, dobbiamo citare anche l'articolo 18 della 
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (qui alcuni successi e insuccessi della sua applicazione), adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, e l'articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, adottata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, organo del Consiglio d'Europa di Strasburgo (che è un'organismo indipendente dalla Comunità Europea, e spesso l'indipendenza è una forma di tutela).

"Il carrozzone và avanti da sé, 
 Con le regine, i suoi fanti, i suoi re"
(Il Carrozzone, Renato Zero)

Note
(¹) una storia a sé è il 'paradiso fiscale' San Marino, che pure mantiene più polizie militari a giurisdizione civile, d'altronde in un paese che sembra fiero di ordini cavallereschi di nostalgica evocazione medievale...non ho nulla contro la storia del medioevo, ma solo per indicare i 'metodi' non più applicabili all'era moderna (Medaglie,decorazioni e ordini cavallereschi sammarinesi).
Per quanto riguarda la nascita della gendarmeria dello Stato del Vaticano, dal punto di vista giuridico questo è una monarchia assoluta, quindi come è intuibile tali milizie hanno un'evoluzione storica parallela a quella delle altre gendarmerie.

Questo articolo di quando in quando potrebbe avere aggiornamenti da fonti o notizie pertinenti.

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