Guerra e pace

"Si vis pacem para bellum"
("Se vuoi la pace prepara la guerra")
Vegezio
(vedendo la storia una caratteristica dell'essere umano in generale, volenti o nolenti, sembra essere questa, traendone conclusioni dalla Teoria dei Giochi)

Una versione più pacifista ma non del tutto, delle parole di Vegezio potrebbe recitare:
“Se vuoi la pace, prepara la difesa”... La prima parte di questo articolo è un riassunto di una conversazione con il chatBOT I.A. Google Gemini riguardo il tema delle guerre. Forse potrebbe spaventare qualcuno il fatto che dato l'argomento in questione, riporto informazioni e dati da una intelligenza artificiale, d'altra parte una parte significativa di questo post è più incentrata su considerazioni empiriche e di scienze comportamentali, visto che l'includere questioni ed ideali etico-morali sul tema richiederebbe un più lungo articolo, per questo scopo mi limito ad un rimando a margine di stampo politico-filosofico.

Perché scoppiano le guerre? Uno sguardo alla storia e alle cause dei conflitti

Nel corso della storia, molta umanità ha cercato la pace, ma il conflitto sembra essere sempre presente. Questo ci porta a chiederci: perché scoppiano le guerre?

Mentre non esiste una risposta singola, diversi fattori possono contribuire allo scoppio di una guerra. Questi fattori possono essere raggruppati in grandi categorie: ragioni geopolitiche, ragioni ideologiche, ragioni economiche, ragioni politiche interne e incidenti o errori di calcolo.

Il paradosso degli imperi potenti e della pace

La conversazione ha anche esplorato una relazione paradossale ma esistita tra imperi potenti e pace. Periodi come la Pax Romana 
(pace romana) e la Pax Americana (pace americana) coincisero con il dominio di una singola potenza militare. Ecco perché questo dominio potrebbe aver contribuito alla pace:

  • Dissuasione: Un forte esercito scoraggia altre potenze dall'iniziare conflitti a causa dell'alto costo di una sconfitta.
  • Stabilità: Una potenza dominante può far rispettare le regole internazionali e mediare le dispute, riducendo la necessità per i paesi più piccoli di costruire i propri eserciti.
  • Integrazione economica: I periodi di pace spesso coincidono con un aumento degli scambi commerciali e dei legami economici. Questa interdipendenza crea disincentivi economici alla guerra tra le grandi potenze.

Tuttavia, è importante ricordare che:

La pace è più complessa: Il dominio militare da solo non garantisce la pace. La Pax Romana e la Pax Americana avevano i loro limiti, e le forti potenze militari possono comunque essere coinvolte in conflitti.

Lo stile di leadership conta: Il modo in cui una potenza dominante esercita la sua forza è cruciale. Un leader pacifico e cooperativo ha maggiori probabilità di favorire la stabilità rispetto a uno aggressivo.

L'umano spirito bellico

Il precedente paradosso può essere studiato con la Teoria dei giochi e il ruolo delle strategie, che può essere molto utile per comprendere la relazione tra dominio militare e pace. La teoria dei giochi ci consente di modellare situazioni come la dissuasione, dove due (o più) nazioni potenti potrebbero scegliere di cooperare per evitare una guerra costosa. La teoria può analizzare diverse strategie (come costruire armi o offrire concessioni) e prevedere l'esito più probabile in base ai guadagni e alle perdite di ciascuna nazione.

Altri fattori che influenzano la pace e il conflitto

La conversazione ha poi constatato  come la religione e le rivendicazioni territoriali possano influenzare i conflitti o gli sforzi di costruzione della pace.

La conversazione ha anche esplorato l'impatto della tecnologia, che può essere un'arma a doppio taglio per la pace. Eccone un riassunto:

  • Impatto positivo:
    • La tecnologia può scoraggiare la guerra rendendo i conflitti estremamente distruttivi. Le armi nucleari ne sono un esempio lampante, creando una situazione di Mutua Assicurazione Distruttiva (MAD) che scoraggia le guerre su larga scala tra le grandi potenze.
    • I progressi nelle tecnologie di comunicazione come satelliti e internet possono favorire la diplomazia e la prevenzione delle crisi consentendo una comunicazione più rapida e trasparente tra i governi.

  • Impatto negativo:
    • I progressi tecnologici possono anche rendere la guerra più letale ed efficiente, abbassando potenzialmente la soglia per un conflitto.
    • Con le nuove capacità emergono preoccupazioni per la cybersicurezza, che offuscano i confini tra guerra e pace, poiché attori malevoli possono danneggiare infrastrutture critiche e causare conflitti senza ricorrere ad azioni militari tradizionali.

L'importanza della costruzione della pace

La conversazione non si conclude con una nota pessimistica. Sottolinea l'importanza delle istituzioni internazionali e della diplomazia nella prevenzione e risoluzione pacifica dei conflitti. Anche le comunità religiose possono svolgere un ruolo nella costruzione della pace promuovendo valori come il perdono, la riconciliazione e la giustizia sociale.

Comprendere le cause della guerra è fondamentale per prevenirne altre in futuro. Affrontando queste questioni di fondo, incoraggiando la cooperazione internazionale e creando un ambiente globale che incentivi la pace rispetto al conflitto, possiamo muoverci verso un mondo più pacifico.

Nota politico-filosofica

Concludo segnalando un testo in lingua italiana che comprende l'argomento politico-filosofico della pace,

Alcuni dati

Una mappa delle guerre attuali

www.visualcapitalist.com/mapped-where-are-the-worlds-ongoing-conflicts-today/

Una lista di siti web di osservatori dell'economia militare nel mondo: 


Tra le loro conseguenze, le guerre spesso causano ingenti flussi migratori, e questo implica portare l'attenzione delle organizzazioni internazionali per una cooperazione globale atta a fronteggiare questi problemi davvero urgenti, realtà della disperazione, come si evince dal rapporto Global Trends 2024 dell'agenzia dell'ONU UNHCR, visionabile ai link sotto-riportati, con oltre 117 Milioni di profughi negli ultimi 10 anni, e stime per il 2050 che vanno da ulteriori 45 ai 216 milioni di migranti solo a causa dei cambiamenti climatici (clima caldo, desertificazioni).

Trend globali sulle migrazioni:
Tratte dei minori
E purtroppo a causa sia delle guerre che della criminalità, ed in diversa misura di altri fattori, lo squallore di tanti adulti mi evoca un pensiero a tanti bambini, laddove esistono lo sfruttamento e le tratte dei minori nel mondo: ho voluto qui includere un'articolo della sezione italiana dell'organizzazione non governativa Save the Children in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, che ricorre il 30 luglio, "Piccoli schiavi invisibili", che evidenzia alcuni dati presi dal report del 2024 scaricabile qui. Segnalo anche un articolo che fa chiarezza sui miti vs. fatti sulla tratta di bambini.

“War doesn't determine who is right, only who is left”
(“La guerra non determina chi ha ragione, ma solo chi è rimasto”)
Bertrand Russel

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